LA CULTURA A FERRARA: UN SISTEMA PER CITTADINI E VISITATORI

LA CULTURA IDENTITARIA: IL MOTORE DEL SISTEMA

L'identità culturale ferrarese -unica e particolare- deve diventare per i cittadini un linguaggio noto, quotidiano, spontaneo e palese; per il visitatore, in cerca di un'esperienza culturale speciale che solo a Ferrara e territorio si può vivere, un linguaggio coerente e diffuso.

La conoscenza, la consapevolezza e la valorizzazione del potenziale storico culturale consente di: aumentare la partecipazione dei cittadini; offrire un chiaro e corretto messaggio al turista; imporre un rilancio unitario di immagine del luogo. In questa prospettiva, la missione del mondo culturale è, nel rispetto delle singole peculiarità, la ricerca, il sostegno e lo sviluppo del messaggio identitario locale: dalle sue radici -medioevo e rinascimento-; agli sviluppi post devoluzione -dal seicento all'Unità d'Italia-; alle rielaborazioni moderne -dal novecento ai tempi nostri-.

Leon Battista Alberti, I maestri di Schifanoia, Boiardo, Ariosto, Tasso, i Dossi, Frescobaldi, Luzzaschi, Scarsellino, De Chirico, Boldini, De Pisis, Bassani, Antonioni, ........ A questo canovaccio si devono riallacciare, intendendo una loro dimostrata derivazione coerente con il paesaggio culturale, le attività e le sperimentazioni contemporanee comprese tutte le manifestazioni turistico culturali, Palio e festival vari in essere.

LA CITTA' MUSEO GLOBALE

A partire dal suo centro monumentale, il complesso del sistema Castello Estense-Palazzo Ducale-Duomo e le piazze connesse: piazza Castello, giardino Duchesse, piazza Municipale, piazza Trento Trieste, s'irradia un museo architettonico ed urbanistico a cielo aperto che snodato per vie, piazze, palazzi, chiese, s'individua entro il circuito murario, e lungo le dorsali degli alvei fluviali antichi, in tutto il territorio per ville, casali, chiese, pievi, strutture idrauliche, sino a Mesola, Pomposa, Comacchio, Verginese... E molto di più.

IL RICONOSCIMENTO UNESCO: IL BRAND

Il valore unico ed eccezionale riconosciuto dall'Unesco allo sviluppo della città e del territorio nel Rinascimento è il "brand"; è il messaggio turistico di primario richiamo in una Lista nota e ricercata in tutto e da tutto il mondo. Tutto il resto è anonima terra e acqua.

Questo, richiede sostegno e sviluppo diffuso di tale riconoscimento -a partire dall'insegnamento scolastico- per arrivare ad una strategia di valorizzazione compatibile, culturale e turistica di Ferrara e del suo territorio storico, il Ducato Estense, con una visione che spazi da Mesola a Vignola, da Lugo a Modena, alla Garfagnana, a Reggio Emilia. E non solo.

RIORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA MUSEALE

Gli eventi recenti, i cantieri, le polemiche, la situazione culturale in genere a Ferrara suggeriscono l'inderogabile opportunità di un riesame del sistema museale in chiave sussidiaria e compartecipata, stante, del resto, la richiesta, da tempo fatta, in tal senso, dalle Associazioni. L'obiettivo è il rilancio in coro dell'attività culturale di tutti i centri museali e di tutti i luoghi della cultura, con regia e coordinamento concordati tra gli attori presenti: Comune, Università, Ministero, Regione, coinvolgendo in modo sussidiario l'associazionismo, con indirizzo mirato e programmato e con economia generale di scala dei mezzi per ricerca, divulgativi e gestione.

Un altro obiettivo è favorire l'accessibilità al sistema ai residenti che meritano di essere coinvolti e che li deve vedere non più semplici spettatori, ma attori di un'identità e di un patrimonio culturale comune di cui sono il prodotto e i testimoni più accreditati.

RUOLO DEL CASTELLO ESTENSE

Il Castello Estense di Ferrara è il primo approdo per la quasi totalità dei turisti che si affacciano a Ferrara e, non di minor importanza, il luogo della cultura al quale la città intera riconosce il ruolo di simbolo identitario.

La conduzione di un centro di tanto valore storico e culturale, pur in assenza di una collezione, richiede una gestione corrente e una attività culturale degne del suo rango e delle aspettative di tutto il sistema locale e territoriale cui è naturalmente collegato da un paesaggio culturale diffuso.

Dal Castello ci si devono attendere due ruoli: paritetici, coerenti e in simbiosi.

- Specchio immediato della sua storia, della storia della città, della storia del territorio, in un sistema espositivo che va completamente ripensato e ammodernato.
- Specchio dell'offerta del paesaggio culturale generale che la città ed il territorio offrono: altri musei e luoghi della cultura, mostre, manifestazioni, ma anche le qualificate eccellenze e produzioni locali che sono il frutto della moderna cultura di chi vive, lavora, crea e opera qui.

Effetto conseguente di questa scelta è quello d'innescare un moto centrifugo del successo turistico del Castello per uno sviluppo divulgativo del sistema e per un'auspicabile maggior permanenza sul territorio dei visitatori per effetto dell'approfondimento di tanti contenitori e contenuti disponibili.

Tale attività deve comunque essere:

- in simbiosi con contenitori vicini sia fisicamente sia culturalmente;
- sviluppata in un dialogo con il sistema museale e culturale complessivo;
- gestita su sedi allargate, con strumenti di richiamo, divulgativi, e lavoro di gruppo;
- finalizzata a contenuti permanenti e temporanei.

LE RETI

Infine, coerente e conseguente sviluppo dei punti precedenti per l'avvio di una rete locale degli attori culturali, c'è l'inderogabile necessità del nostro inserimento promozionale in reti culturali regionali, nazionali e internazionali nel riconoscimento di radici e obiettivi comuni diversificati per contenuti storici, architettonici, paesaggistici, produttivi.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: