ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO

STATO DELL'ARTE

Ferrara arranca. Basta leggere gli ultimi dieci anni dell'Annuario Socio-Economico Ferrarese del CDS Centro Documentazione e Studi per avere qualche punto fermo su questo dato di fatto.

Dal 2007 abbiamo stabilmente la maglia nera per il tasso di disoccupazione di tutta la regione e oggi che i senza impiego sono arrivati al 10% della popolazione attiva, le province confinanti con cui abbiamo i legami industriali più forti, ossia Modena e Bologna, registrano tassi di disoccupazione entrambi sotto al 5%. I dati disaggregati forniscono dati ancora più interessanti.

L'Alto ferrarese è allineato ai dati bolognesi e modenesi, la città di Ferrara e il medio Ferrarese sono attorno al dato provinciale sopra citato, e il Basso ferrarese presenta un quadro con dati da mezzogiorno: Lagosanto, Codigoro e Fiscaglia hanno attorno al 16% di disoccupati, mentre Comacchio e dintorni restano al 24%. Purtroppo, in linea generale riesce difficile monitorare quale sia la situazione reale del territorio, proprio per l'insipiente e progressiva chiusura dei centri per l'impiego nelle aree in cui la disoccupazione è vissuta in modo più drammatico.

I dati sulla disoccupazione giovanile sono mediamente assai peggiori di quelli del resto della regione, con un terzo degli under 29 senza occupazione. Nello stesso tempo, soprattutto nell'ultimo biennio, si registra sempre più prepotentemente un problema di asimmetria, di non sintonia: le imprese, specie quelle che più hanno investito in innovazione, si trovano drammaticamente senza persone qualificate disponibili, mentre, dall'altra parte, sempre più spesso ci troviamo con giovani con titoli poco spendibili nel lavoro.

La formazione professionale estense, salvo qualche lodevole eccezione, fatica ad uscire dagli schemi pre-crisi e fatica ad avvicinare altri modelli regionali, dove ha davvero svolto la funzione di volano per lo sviluppo.

Il panorama imprenditoriale, a sua volta, soffre dell'assenza di un masterplan territoriale, e Ferrara resta la solita "incompiuta" divisa fra un manifatturiero forte nella parte occidentale della provincia e una vocazione turistica senza lo slancio della Romagna o del vicino Veneto nel resto.

FORMARE PERSONE E … FORSE… TALENTI AL LAVORO

Le persone qualificate, i talenti e gli imprenditori non si trovano, si formano: in famiglia, nelle scuole e nelle imprese. Un'azienda italiana o straniera che valuta un nuovo insediamento analizza punti di forza e debolezza di un sistema a partire dalla "capacità" delle persone.

Sul rapporto fra scuola e lavoro, il punto non è far lavorare gli studenti in esperienze come … McDonald's, ma pensare a come rivalutare tutti i percorsi, -specie quelli tecnici- fornendo curriculum di qualità e di originalità rispetto agli standard internazionali.

Ad esempio, se si vogliono futuri cittadini responsabili e informati, è necessario studiare filosofia e storia dell'arte, come educazione civica, economia e diritto, valorizzando questa specificità nel contesto di una cultura moderna, con più "rete", e-learnig e strumenti digitali. Attrarre e coltivare "iniziative economiche" è possibile solo se si assicurano competenze e saperi seminati in un:

- rinnovato e motivato sistema scolastico superiore provinciale e
- nella potenziata Università locale.

Capacità attrattiva cui unire sagacia energia politica e detassazione locale per alcuni anni indirizzando tutte le politiche pubbliche -come bussola prioritaria- alla creazione di opportunità affinché la libera iniziativa privata e del privato-sociale veda condizioni fattibili per creare attività e lavoro.

Il sistema d'istruzione e formazione scolastico ferrarese va, quindi, valorizzato secondo logiche non più d'opportunismo relazionale legato al "particulare" del rapporto -anche personale- tra sistema dei partiti e delle istituzioni e dirigenti scolastici: basterebbe il semplice "buon senso".

L'optimum è quello di creare "filiere" specializzate che completino il percorso d'istruzione teorica con momenti veri di confronto con la realtà pratica, progettuale e dei servizi con qualificati e monitorati terminali permanenti:

- nel sistema dell'università;
- nelle istituzioni;
- nelle imprese;
- nel terzo settore.

EDILIZIA SCOLASTICA E DIRITTO ISTRUZIONE

Pensiamo ad un sistema d'istruzione professionale articolato con gli istituti scolastici superiori specializzati e caratterizzati ognuno per ambiti omogenei, dove il Comune dia effettivo sostegno al diritto allo studio per i ragazzi disabili e le loro famiglie potenziando il servizio degli educatori.

Questo consentirebbe: fluidità per il preliminare orientamento; ottimizzazione degli investimenti necessari per le dotazioni tecniche degli istituti; ottimizzazione dell'edilizia scolastica e della geo-localizzazione che va completamente rivista per eliminare la divisione su più sedi scolastiche; minore ansia da sopravvivenza competitiva tra scuole.

Ad esempio, in unico istituto professionale con l'indirizzo "socio-sanitario" ci devono essere anche l'ottico e l'odontotecnico, ecc…; in un altro, l'istruzione per le diverse figure del comparto dell'agricoltura, alimentazione, tecnici di laboratorio, etc...

LA PROPOSTA

Ferrara ha sottoscritto nel Febbraio 2018 un Patto per il Lavoro che avrebbe dovuto fornire risorse (ingenti) per occupazione e qualificazione professionale; allo stato attuale non ci sono riscontri oggettivi su come e quanto stia funzionando. In attesa di conoscere quanto e come possono essere monitorate le spese, questi gli indirizzi che si suggeriscono:

- Rafforzamento degli IFTS, i corsi di formazione superiore post diploma, che legano in modo preciso e continuativo il legame fra chi esce dalle scuole e il mondo del lavoro.

- Responsabilizzazione del comune capoluogo e dei comuni del basso ferrarese per poter offrire, in ogni Ufficio Relazioni con il Pubblico, almeno le informazioni basilari per chi è in cerca di occupazione o di formazione, ampliando la attuale rete di collaborazione fra enti formativi e centri per l'impiego, altrimenti non si raggiungono tutti gli utenti, specie quelli disagiati.

- Creare una forma di agevolazione per il pendolarismo con mezzi pubblici verso le zone della provincia con la maggiore richiesta di personale, specie l'Alto Ferrarese. I collegamenti, purtroppo solo stradali, devono essere potenziati in tempi brevi, per la richiesta assillante di personale qualificato per le industrie della zona, altrimenti soddisfatta da cittadini di comuni e province con assai meno necessità occupazionali.

- Borse di studio -o borse lavoro- per studenti residenti a Ferrara e meritevoli per profitto e condotta, in modo da agevolare i passaggi successivi in ambito universitario o di formazione superiore.

- Premiare gli istituti che collegano meglio scuola e lavoro e università e lavoro.

- Chiedere una risposta annuale, un report sul collegamento fra istituti scolastici e mondo del lavoro; e facoltà universitarie e mondo del lavoro.

- Sostenere con un contributo alle attrezzature esclusivamente quegli istituti che offrono opportunità occupazionali.

- Sostenere e indirizzare i progetti universitari che portano a concrete occasioni lavorative.

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