SALUTE-SANITÀ

Lavorare per una sanità e un'assistenza che accompagni rispettando il valore della vita umana e rimuovendo la visione della persona malata come "costo sociale", soggetto dal "basso profitto" economico, in una logica di budget tendenti a "zero". La spesa per la sanità rappresenta, in termini di valori economico-finanziari, circa l'80% dei Bilanci delle regioni Italiane: una percentuale impressionante; da qui il cumulo d'interessi che catalizza.

La Sanità deve mantenere una connotazione "pubblica" per l'alto valore sociale che rappresenta.

Non ci si deve turbare se si possono imitare e adottare i buoni esempi "gestionali e sanitari" che ci provengono dalle regioni limitrofe -Veneto e Lombardia- verso le quali non a caso abbiamo una forte 'mobilità passiva' di pazienti, in particolare verso il Veneto. La Sanità va monitorata per contrastare il grande fenomeno degli "sprechi":

- dagli accreditamenti vertiginosi al privato senza regole e controlli dettati da una logica squisitamente "politico-clientelare";
- dal fenomeno degli appalti ed acquisti al limite della liceità;
- dalla continua concessione all'esterno dei servizi con costi spropositati rispetto alla stessa gestione interna che vedrebbe meglio tutelati professionalmente ed economicamente i lavoratori delle diverse cooperative o società appaltanti;
- dalle collaborazioni esterne a vario titolo delle professioni sanitarie, ecc …

RIORGANIZZAZIONE

Riteniamo praticabile avviare processi di riorganizzazione per:

- potenziare il personale sanitario del sistema dell'emergenza-urgenza adeguatamente remunerato e tutelato sul piano dello stress correlato;
- "riformare" il ruolo del Medico di famiglia e riorganizzare i servizi di base a partire dalla relazione tra questi e specialisti per eliminare inutili rimandi;
- introdurre l'Infermiere di Famiglia, e/o di quartiere, per svolgere funzioni sanitarie specialistiche e per monitorare la qualità dell'assistenza socio-sanitaria alle persone fragili in famiglia e fuori.
- potenziare il ruolo della Sanità Pubblica come centro della prevenzione sanitaria, promozione di sani stili di vita della popolazione e supporto alle attività economiche;
- riduzione progressiva e semplificazione delle ridondanti linee di dirigenza clinico-sanitaria;
- riduzione progressiva e semplificazione delle stratificazioni dei dirigenti amministrativi;
- investire sul personale e competenze ICT con introduzione sistematica dell'istituto del "telelavoro".
- sistematizzare programmi di formazione sull'Information Tecnology per i medici di base e ovviare al problema della "non appropriatezza" delle richieste diagnostiche e delle conseguenti prescrizioni farmacologiche che si traducono in un aumento della spesa oltre che ad una non corretta o prolungata cura del paziente.

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