A poche settimane dall’esame di maturità di Chiara Mascellani

A settembre 2019 ho cominciato la scuola pensando che sarebbe stato un anno normalissimo, ero entusiasta, felice e contenta di finire il mio percorso, ero soddisfatta di sentirmi quasi … matura. Eh si, questo sarebbe stato “il mio anno”, l’anno nel quale avrei dimostrato chi ero veramente, o magari l’avrei scoperto. Ho cominciato come la ragazza di quinta, pronta a mettere corpo e anima nel proprio percorso, per essere matura non solo per la scuola ma anche per sé stessa. Era tutto perfetto, tranne che, a Marzo 2020, la scuola si ferma, e con essa tutto il mondo comincia a rallentare, fino quasi a fermarsi; tutto, per un istante, più lungo del previsto, rimane sospeso: sogni, amori, amicizie, legami, respiro. Tutta la nostra vita si riduce a quel nido chiamato casa, all’unico luogo nel quale ci si è sempre potuto nascondere, quando tutto tremava, aspettando solo che tutto finisse. Ora, invece, tutto ciò che era sospeso, si è eclissato; guardo davanti a me e non vedo più nulla; mi alzo la mattina e l’unico mio pensiero è che l’unica cosa che dà colore alle mie giornate e che mi aiuta a distinguerle, è proprio la scuola. Ogni giorno gli insegnanti ci scandiscono il tempo, a ritmo di musica; e pensare che le lezioni sembravano tanto noiose a scuola … ora sono affascinanti, ora sono storie avvincenti, ora sono i miei nuovi sogni. La scuola è diventata la mia gioia, mi alzo la mattina e so che c’è e che mi darà la possibilità di scoprirla, perché non teme il coronavirus, anzi, tutte le nostre professoresse cercano di sconfiggere il “coronavirus” che è entrato in noi. Quella nebbia fitta nella quale siamo avvolti; studiando, scompare, studiando ti senti libero di viaggiare … e dove? E come? Con la fantasia: ovunque noi vogliamo … Okay probabilmente ho delle bravissime insegnati ed è così! E mi ritengo veramente fortunata! Ma non mi posso, invece, ritenere così fortuna per chi amministra la nostra istruzione, per chi la mattina mi fa svegliare con l’ansia di un futuro incerto, con l’ansia che la maturità sarà solo un enorme disastro, con l’ansia che le mie professoresse non siano serene per il loro e nostro futuro; e vi garantisco che loro sono i fari di questa quarantena e se loro si spengono allora sì che il nostro mondo crolla. Io non posso credere che a distanza di un mese dall’esame non si sappia niente di certo, non è possibile che chi sta a capo di tutto questo non si renda conto che il futuro parte da noi! La scuola non può ripartire ad occhi chiusi, deve avere una meta, perché deve motivare migliaia di ragazzi che, magari, in questo periodo, sono più in difficoltà perché di punto in bianco il nostro mondo è sparito! Tutte le sere ascoltando il telegiornale si sente parlare solo di economia, morti, salvati …. E la scuola? La mettiamo in coda una volta sì e una volta sì ? Bello, bello molto bello, istruttivo, rassicurante, geniale! Mi vergogno che nessuno si renda conto che la forza del paese sono gli studenti, sono le eccellenze che la scuola italiana crea, e non quelle che la ministra ostacola con i suoi tentennamenti di fronte all’esame di maturità di migliaia di ragazzi! Ovviamente fa più comodo un popolo ignorante, e quindi fa comodo procedere così …. ma pensate a voi, pensate che domani potremmo essere noi i vostri medici, i vostri avvocati, le vostre gambe e le vostre spalle. Noi siamo il domani! E chi guarda avanti questo lo sa! Forse non posso capire, forse sono piccola e ingenua, ma un santo decreto con 4 regole dentro per rassicurare tutti quegli insegnanti che cercano di svolgere il loro lavoro al meglio, sarebbe il vostro dovere! Il futuro è incerto? Bene, allora all’interno di un decreto si inseriscono molteplici possibilità di evoluzione, e molteplici soluzioni! Bisogna avere lungimiranza! Questa è la vera arte! Ora c’è bisogno di mostrare il futuro agli studenti, ora c’è bisogno di dire agli studenti che si impegnino, piuttosto che tutti vengano promossi per la situazione! Il mio grande sogno fin da quando ero bambina è quello di diventare un medico, è quello di salvare vite, è quello di dare speranza alle persone. Negli anni è maturata anche la volontà di fare qualcosa di più per contribuire a migliorare la mia città, la mia polis. E mi sono impegnata con altruismo e senso civico per fare un po’ di “politica” disinteressata. Ho ancora voglia di dare il mio contributo, ma oggi, quando guardo voi … vedo un tale caos che mi fa proprio rabbrividire all’idea che un giorno possa essere come voi! Non siete medici, non siete infermieri, non siete carabinieri, -o se lo siete non avete rispetto per i vostri colleghi-. Voi siete in 945 persone nelle istituzioni ed al governo dello Stato e per quanto concerne la scuola, ad un mese dall’esame, ancora non sapete nulla? Balbettate come scolaretti impreparati in un’ interrogazione programmata? Avete un solo compito, avete una sola cosa a cui pensare cari ministri tutti e questa cosa siamo “Noi”: i cittadini della scuola italiana. L’unica cosa che chiediamo è sentimento e capacità di responsabilità, cara signora Ministro Azzolina. Ogni ministro ha il suo compito, lei ha il suo e per l’amor di Dio! Lo svolga! Se ne è capace: lei, i suoi megadirigenti, i suoi consulenti e le sue “task force”. Se ne siete capaci, ci dia una visione, ci dia il desiderio che domani saremo i nostri sogni, il mondo glielo costruiremo noi, Ministro, e non lo costruiremo con la paura, ma con la convinzione di poter fare la differenza! E -proprio a partire dal 17 giugno- data in cui ci serve la fiducia e la tranquillità che qualunque cosa succeda, l’esame verrà fuori come prova della “NOSTRA MATURITÀ”.

Noi saremo pronti… In un modo o nell’altro noi ci saremo… ma il nostro sorriso dipende anche dalle vostre scelte, se fatte con senso di responsabilità verso il Futuro, il nostro Futuro, il Futuro del nostro, del mio Bel Paese!! #lascuolanonsiferma: certo; perché gli insegnanti non mollano e noi ragazzi, nemmeno.

Chiara Mascellani

Studentessa maturanda del liceo scientifico A.Roiti di Ferrara, candidata al Consiglio Comunale di Ferrara con Ferrara Civica