FERRARA CIVICA

progetti intorno alle persone

La lista FERRARA CIVICA è di 29 candidati alla carica di consigliere del Comune di Ferrara, nelle persone e nell’ordine seguenti:
ELENCO CANDIDATI ALLE COMUNALI DI FERRARA

EVENTI

Comunicato stampa

* Incontri aperti alla cittadinanza –  Ferrara Civica Lista per Eleggere Alan Fabbri Sindaco di Ferrara

ELEZIONE DIRETTA DEL SINDACO E DEL CONSIGLIO COMUNALE

Ferrara 26 Maggio 2019

CONTRATTO CON LA CITTA’ ”

del

CANDIDATO SINDACO

ALAN FABBRI    

e delle liste collegate:

Alan Fabbri contratto con la città 

Il vocabolario della civiltà lo costruiscono i fatti non le parole

(LA) FERRARA (DEL) 2030

Tempi duri

Sono tempi durissimi per la Pubblica Amministrazione e la società civile. Gli amministratori devono affrontare risorse calanti, partecipate che producono debiti, lacci normativi, burocrazia, spesso, autoreferenziale.

Noi siamo convinti che le capacità migliori, in questo paese, siano quelle dei cittadini che si mettono in gioco per il bene comune, mettono a frutto le loro competenze e che poi tornano a fare il loro mestiere, senza vanagloriose aspettative da "uomini della Provvidenza".

La provincia di Ferrara non produce più "visioni" come un tempo perché è dispersa nello spazio vuoto; è uscita da qualsiasi orbita di efficace relazione politica con gli altri corpi sociali e istituzionali locali, regionali e nazionali.

È compito comunque della politica dei tre maggiori partiti o coalizioni che, in questi anni, a Ferrara, hanno governato e rappresentato l'opposizione, assumersi la responsabilità d'indicare donne e uomini all'altezza della pesante sfida di rimettere Ferrara capoluogo e provincia sui binari di una ripresa del ruolo che le spetta nel contesto regione, nazione, Europa. Noi valuteremo e sceglieremo.

Abbiamo deciso di proporci per sostenere la prossima amministrazione della città, per il Comune di Ferrara e -di fatto- anche per il territorio provinciale, perché la nostra bella e, nelle sue individualità, efficiente città, non reggere il confronto con i territori vicini, interni ed esterni.

Ferrara?

La classe politica e dirigente che governa Ferrara e dintorni, dalla PA, al sistema produttivo, dai servizi al credito, nonostante aspettative e speranze, ci consegna una città di Ferrara stremata, pur con qualche bagliore.

Ferrara è un grande nano politico-burocratico, con poca progettazione e molta gestione, nonostante accolga eccezionali forze professionali anche nella Pubblica Amministrazione.

Tanti cittadini si scontrano ogni giorno con questa realtà.

Bisogna curare la gestione immediata della città e affrontare le criticità, ma, per recuperare il tempo perso, calare la gestione in una prospettiva almeno decennale, operando su livelli contigui e paralleli, comprendendo l'importanza delle scelte, coinvolgendo tutta la cittadinanza con linguaggio di verità.

È necessario spiegare, seriamente, tutte le implicazioni della passiva accettazione dell'odierna tirannia finanziaria, ovvero: il controllo di tutte le attività umane attraverso la strumentalizzazione della moneta e del suo ciclo vitale e le conseguenti implicazioni su lavoro, società, sfruttamento dei popoli, creazione del debito, perdita della dignità umana.

Stop alle élite per una nuova economica umanista

Ferrara Civica condivide i 15 minuti del prof. Valerio Malvezzi rivolto ai Senatori della Repubblica Italiana il 29 Gennaio 2019 presentando il Manifesto per una nuova Economia Umanista .

Bisogna impedire che un élite politico-burocratico-finanziaria -al centro dello Stato come in periferia- continui a decidere le sorti di settori fondamentali per la società nazionale, regionale -e quindi anche di quella locale che ne è ostaggio perfino nella gerarchia istituzionale- senza ascoltare seriamente né i professionisti e gli operatori del settore, né i cittadini, destinatari finali di questi preziosi servizi: dalla sanità, all'informazione.

Lo stesso vale per i servizi pubblici delle multiutility: il Pubblico deve avere reale autonomia per progettare politiche ambientali e di riciclaggio nel sistema rifiuti-energia e poi esercitarne il controllo.

Il Pubblico deve comprendere come si costruiscono costi e tariffe: perché lì c'è una quota di tasse implicita che incide pesantemente sulle tasche di tutti. Oggi il rapporto è squilibrato.

Le aziende -lungi all'esser mere esecutrici di politiche pubbliche- hanno capacità finanziaria e autorità tecnica superiori a quelle delle istituzioni condizionate nelle scelte politiche dall'orientamento al lucro. La politica deve recuperare centralità non come partecipazione azionaria o dei posti, perché qualcuno non ha mestiere e si pensa solo ai posti nei Consigli di Amministrazione o nei Collegi dei Revisori.

La realtà

Oggi siamo di fronte ad un contesto dove sia chi governa sia chi fa opposizione è confuso, senza idee, tesi solo alla ricerca di una "personalità che acchiappi" -in questa "inciviltà dell'immagine e della visibilità social" - dove se non personalizzi un tema o sbraiti anche alla Luna, non esisti.

Risultato: il cittadino si allontana dalla politica nel senso di polis e poi dal voto. Tanto peggio, tanto meglio, solo per queste élite però.

Assistiamo all'incapacità di pensare a un modello diverso che non sia lo schema, da un lato, il "lamentoso tutto da rifare", dall'altro, la "favola del migliore dei mondi possibili".

Rispettiamo le scelte; noi, cerchiamo di andare oltre, se possibile.

Cambio di schema

Per essere partner di cittadini, imprese, istituzioni, il Comune deve cambiare schema e partire dall'analisi dei mutati bisogni e dei meriti reali.

La classe dirigente locale usando la mole di dati disponibili, deve comporre visioni che consentano a cittadini, imprese e amministrazioni di svilupparsi in un quadro di sicurezza, certezza, legalità.

Affermiamo una politica orientata al bene comune che passi dalle scelte su cose molto concrete come: sanità, trasporti, uso della terra, sicurezza, servizi, innovazione tecnologica, studio, formazione, ricerca, doveri e diritti esigibili.

Qualità dei saperi

Ferrara ha saperi per confrontarsi con i grandi temi della trasformazione in atto nella Nazione, in Europa, nel mondo. Per questo deve investire di più in:

- meriti e capacità,
- progettazione,
- visioni innovative,
- stimoli per ricerca e impresa,
- sostegno alla creatività e ai territori vicini,
- programmazione dell'accoglienza economica.

Ferrara come incubatore di sapere, capacità, catalizzatore d'idee, proposte, eventi attrattivi che -oltre a dare respiro al lavoro legato ai servizi dell'accoglienza e del turismo- crei condizioni per lo sviluppo dell'economia produttiva locale con un aumento del potere di spesa dei cittadini con strumenti come: economia e finanza solidale, moneta complementare, baratto amministrativo.

Primo atto: Semplificare e sostenere

Facciamo una proposta politica, maturata e meditata dalle esperienze passate, per recuperare, in una nuova chiave europea, la "visione" di un governo diverso della città:

- modesto e leggero nei rapporti con i cittadini semplificando fortemente le norme per opprimere meno la società e consentire all'economia reale più celerità d'azione;
- sussidiario e garante verso la società e nei rapporti che ne conseguono;
- capace di leggere in anticipo i processi civili ed economici;
- capace di avere relazioni attrattive indipendentemente dall'appartenenza;
- capace di sostenere sempre gli ultimi e comunque chi ha subito -per mal riposta fiducia nel "Sistema Ferrara" - danni devastanti, come i risparmiatori con i titoli bancari locali;
- capace di progettare -prima e non in rincorsa- con le altre istituzioni la Ferrara di dopodomani.

LAVORIAMO per una Ferrara rigorosa contro l'illegalità, attenta a bisogni, capacità e meriti che spingono dal basso: delle persone, delle famiglie, delle imprese, delle istituzioni vicine e lontane. Diversa dalla città di Ferrara di oggi; con coraggio, senza "paure" ingiustificate.

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